Quando vengono introdotte nuove idee, nuovi sistemi o nuove tecnologie spesso quello che si accende è un dibattito che vede la contrapposizione tra il consueto e l’avvenieristico. È questo il caso, per esempio, dell’ultima contrapposizione che si è creata tra la Intranet, tecnologia ormai diffusa e utilizzata da più di un decennio e il concetto di Digital Workplace. Ma, come per tutte le nuove introduzioni, anche questa necessita prima di un minimo di spiegazione.

Con Digital Workplace si intende l’ambiente di lavoro, non più però con una connotazione prettamente fisica come si è soliti fare e pensare, ma da un punto di vista, appunto, digitale. Il concetto di Digital Workplace porta però con sé confini sfumati, assumendo una forma che varia a seconda delle aziende che lo adottano. In un’ottica e momento storico in cui non si guarda più all’ufficio come necessaria sede fisica per poter lavorare o agli orari classici come elementi che scandiscono il tempo lavorativo e le ferie, Il Digital Workplace è pensato proprio per agevolare il raggiungimento degli obiettivi del singolo lavoratore e per migliorare il benessere e la produttività generali.

Vediamo quali sono quindi le caratteristiche necessarie e sufficienti perché si possa parlare di un Digital Workplace efficiente. Innanzitutto, concetto sicuramente a noi caro, il fatto che sia Human-centric; il Digital Workplace ideale? Un luogo dove la felicità e l’engagement dei collaboratori si ottengono fornendo l’informazione giusta alla persona giusta al momento giusto, in una logica di completa adattabilità e sfruttando le possibilità che ci offre oggi l’intelligenza artificiale.

Inoltre il Digital Workplace non è solo e semplicemente l’insieme degli strumenti tecnologici a disposizione di un utente, ma come questi vengono presentati, ovvero in un modo che sia coerente, utilizzabile e soprattutto produttivo. Detto ciò, il Digital Workplace rappresenta qualcosa di più ampio, che implica un vero e proprio cambiamento di mentalità delle imprese. Si tratta, infatti, di una vera e propria rivoluzione culturale e come tale richiede lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi meno centralizzati e più orientati all’utilizzo di tools Social Collaboration e di strumenti informatici, che devono essere necessariamente mobile e user friendly, per facilitare la reperibilità delle persone e delle conoscenze. Infine, elemento da non sottovalutare, il Digital Workplace aiuta a potenziare l’engagement e ad arricchire, nella sua totalità, l’employee experience.

E proprio su tre pilastri fondamentali, due dei quali appena citati, Microsoft ha fondato la sua strategia in termini di Modern Workplace: empowerment, ovvero aiutare dipendenti e collaboratori a esprimere al meglio il loro potenziale, supportandoli nello svolgimento del loro lavoro in modo funzionale e produttivo per raggiungere il massimo risultato, abilitando il cosiddetto “goodworking”; engagement e cioè l’ ingaggiare in maniera continuativa, rilevante e personalizzata ogni membro e team dell’organizzazione per migliorare la collaborazione, la produttività e la creatività sia individuale che collettiva ed employability, con cui si intende il permettere di costruire percorsi di formazione e sviluppo, tagliati su misura per ognuno grazie all’Intelligenza Artificiale con modalità di upskilling e reskilling che garantiscano occupazione e crescita continue.

In conclusione, il Digital Workplace non rappresenta solo una nuova modalità lavorativa: è soprattutto un approccio che rivoluziona relazioni e obiettivi, che necessità però, per poter risultare efficace nella sua adozione, di un’adeguata pianificazione e l’impegno dell’intero team aziendale.

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